Mi ha spezzato… e poi è tornato. E io l’ho lasciato rientrare

Stiamo insieme da dieci mesi, e qualche settimana fa mi ha lasciata.

Così, di colpo. Per rabbia, ha detto lui.


Poi dopo due giorni è tornato, dicendo che aveva sbagliato tutto, che era confuso, che voleva aggiustare le cose.

E io… l’ho fatto rientrare nella mia vita.

Forse sono stata ingenua, non lo so.


È il suo primo rapporto serio.

All’inizio era dolcissimo: regalini, messaggi, “ti amo tantissimo”, progetti, bambini, matrimonio… perfino il viaggio negli Stati Uniti insieme.

Mi ha aiutata a rientrare all’università dopo un periodo bruttissimo, mi ha sostenuta quando ero distrutta dalla mia relazione precedente.

Persino la terapia l’ho iniziata per lui, perché me lo aveva chiesto.


Adesso viviamo insieme.


Ma… siamo diversi. Troppo diversi.


Lui ama uscire con le sue amiche dell’università, gli scrive sempre.

Io invece ho una sola amica, che vive pure in un’altra città.

All’inizio ero gelosa, poi mi sono imposta di fidarmi.

Però ho messo un limite: non voglio che esca da solo con una ragazza.

Per lui questo significa “controllare la sua vita”.


Dice che si sente soffocato, che non può andare nemmeno con un amico senza che io voglia unirimi.

E io ho paura che mi dica “vado con un amico” ma in realtà vada con lei.

Una di queste sue amiche gli aveva addirittura proposto un tirocinio estivo all’estero… “perché non voleva andare sola”.

A me è sembrata una follia.


Come fai a proporre una cosa simile a un ragazzo impegnato?


E poi c’è il gaming.

Appena torna dal lavoro… videogiochi. Sempre.

Ore e ore.

Mentre io non riesco a motivarmi a fare nulla, a migliorare, perché è come se fossi invisibile quando gioca.

Gli ho proposto attività, corsi, volontariato… niente.

Dice che è la sua passione, che deve “riposarsi da me”.


Una volta, discutendo, mi ha chiamata principessa, mammina.

I suoi amici e la sua famiglia dicono che sono controllante.

La mia famiglia invece è tutta dalla mia parte.


Io volevo provare la terapia di coppia, ma lui mi ha dato un ultimatum:


O smetti di controllare il mio tempo libero, oppure ci lasciamo.


È come parlare con un muro.

Qualsiasi cosa io dica, lui risponde attaccandomi.


E allora mi chiedo:

Se non riesce ad affrontare questi problemi ora… cosa farebbe un domani, con figli, mutui, responsabilità vere?


Dice che mi ama, che se non fosse stato innamorato “mi avrebbe lasciata quando ha scoperto che ero stata espulsa dall’università”.

Come se quello fosse un motivo per buttarmi via.


Io non so più se sono io il problema, o se lui semplicemente non vuole metterci impegno…

Se cerca solo un pretesto per andarsene.

Forse sono solo comoda.

Forse è annoiato.

Forse non mi ama più.


O forse non mi ha mai amata davvero.

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